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EMIRATI ARABI UNITI

L’Avv. Anna Mallozzi è stata nominata Italian Representative della Camera di Commercio Italiana a Dubai (Emirati Arabi Uniti) nel corso del Gulf International Congress dell’Ottobre 2014.
Fornisce consulenza ed assistenza alle imprese italiane che intendono investire le loro attività negli Emirati Arabi Uniti ed in particolare a Dubai, mediante contatti diretti con la Camera di Commercio e stimati professionisti in loco.
Il nostro studio è un punto di riferimento autorizzato ad offrire consulenza a tutti gli imprenditori e franchisors italiani in ordine al sistema legale, fiscale e commerciale di Dubai e degli Emirati Arabi Uniti.

Siamo a Vostra disposizione per ogni assistenza e consulenza in merito alla internazionalizzazione della Vostra impresa e/o rete in franchising a Dubai, anche in vista di Dubai Expo 2020: http://www.expo2015uae.com/it/expo-2020-dubai
Expo 2020 sarà infatti la prima Esposizione Universale che si terrà in un paese della regione MENASA (Medio Oriente – Nord Africa – Sud Asia). Il tema di Expo 2020 sarà: Connecting Minds – Creating the Future, Unire le Menti – Creare il Futuro. Il tema rappresenta il riflesso della storia e dello spirito di collaborazione che ha portato Dubai e gli EAU ad esplorare con successo nuovi percorsi di sviluppo e innovazione.

Creare soluzioni sostenibili per risolvere problemi di portata globale richiede infatti una cooperazione fra le culture di tutto il mondo; solo con la mobilità delle persone, delle merci e delle idee, con la creazione di opportunità di lavoro per tutti e con l’accesso a fonti di energia alternative si potranno creare le basi per uno sviluppo economico su scala internazionale. Questi fondamentali propulsori della crescita mondiale sono appunto racchiusi nelle tre sotto-tematiche di Expo Dubai 2020: Mobilità – Sostenibilità – Opportunità.
Il progetto di Dubai Expo 2020 è veramente imponente, in termini di visitatori, offerta di servizi e attrazioni. Ingenti investimenti sono stati destinati ai settori delle infrastrutture e dei trasporti, dell’ospitalità e del mercato immobiliare, della produzione e della distribuzione dell’energia. Unprogetto di tale portata genera enormi possibilità di business per le imprese italiane.

Nel 2014 il Commissario straordinario di Expo Milano 2015 e il suo omologo di Expo Dubai 2020 hanno firmato un Memorandum of Understandings con il quale sono state fissate le linee di un’azione congiunta delle due città ospitanti le Esposizioni Universali.
Questo accordo rappresenta un ottimo strumento per le imprese italiane per aggiudicarsi le numerose commesse presentate nel contesto dei grandiosi progetti che verranno realizzati in occasione di Expo 2020; una sorta di trampolino di lancio che permetterà loro di usufruire di un vantaggio competitivo in vista di Expo Dubai 2020 e di un accesso privilegiato nel mercato degli Emirati.

DUBAI

Gli Emirati Arabi Uniti, una volta superata la crisi del 2009, hanno ripreso a crescere economicamente a ritmi notevoli.
Petrolio e gas sono le principali fonti per l’economia emiratina ma, grazie ad una massiccia rete di infrastrutture, il Paese si sta diversificando in vari settori e le imprese investitrici provengono da tutto il mondo.

Entro il 2030 tutti gli edifici dovranno essere dotati di impianti fotovoltaici per ridurre l’inquinamento e rendere gli Emirati più green.
Dubai ha la più grande popolazione degli Emirati ed è il secondo più grande emirato per area dopo Abu Dhabi, la capitale degli EAU. La popolazione di Dubai è composta solo per il 10% da autoctoni: il 90% è costituito da immigrati, tra cui molti italiani.

Sono più di 300 le aziende italiane presenti a Dubai. Un occhio di riguardo dell’economia emiratina è infatti per il made in Italy: dai gioielli al cibo, passando per gli arredi, il design, la moda, l’artigianato. A Dubai hanno costituito zone di libera iniziativa economica, sempre con il proposito di attirare gli investimenti stranieri. Sono più di 25 le cd. free zone in Dubai.

La Dubai Internet City, ora unita alla Dubai Media City per formare la TECOM (Dubai Technology, Electronic Commerce and Media Free Zone Authority), è una di queste, con gli insediamenti di aziende operanti nell’informatica come EMC Corporation, Oracle Corporation, Microsoft e IBM e nel settore dei media, come MBC, CNN, Reuters, ARY e AP.

Le free trade zones.

In Dubai (come anche negli EAU) sono presenti delle Free Trade Zones (FTZ), aree geografiche circoscritte create allo scopo di attrarre investimenti stranieri. Le FTZ sono il modo più semplice per una società straniera di operare negli Emirati. Ogni FTZ è dedicata ad uno specifico tipo di attività ed è governata autonomamente da una propria autorità. (Leggi Tutto)

Il turismo è in forte espansione. L’aeroporto internazionale di Dubai, hub della compagnia Emirates, ha superato nel 2014 il numero di passeggeri transitati nello stesso anno nell’aeroporto inglese di Heathrow e prossimamente sarà ulteriormente ampliato in vista di Expo Dubai 2020.

Principali attrazioni turistiche di Dubai sono:
Le Palm Islands e The World, penisole artificiali dove sorgono abitazioni e hotels, il Dubai Mall ossia il centro commerciale più grande del mondo, la Burj Khalifa che, con i suoi 828 metri, ha conquistato il primato di grattacielo più alto del mondo, la celebre Burj al-Arab, l’hotel a sette stelle a forma di vela che è diventata l’icona di Dubai nel mondo.

Il sistema giuridico a Dubai.

Gli EAU sono una federazione di monarchie assolute ereditarie formata dagli emirati di Abu Dhabi, Dubai, Sharjah, Ajman, Umm al-Qaiwain, Ra’s al-Khaimah e Fujairah. Costituitisi come Stato Unitario nel 1971, i sette emirati sono sotto l’autorità del governo federale, ma ciascuno di essi ha un proprio governo locale e dispone di poteri in determinate aree. A Dubai le Autorità hanno deliberatamente creato un ambiente ben organizzato, liberale, non restrittivo, ideale per lo sviluppo del business. (Leggi Tutto)

ABU DHABI

Oltre a Dubai anche il principale emirato di Abu Dhabi è un mercato al quale guardare per l’internazionalizzazione dell’impresa.
Il Progetto Economico 2030 di Abu Dhabi delinea i piani di diversificazione economica del governo locale e individua le seguenti priorità:

– creare un ambiente di business aperto, efficiente e integrato a livello globale
– adottare una politica fiscale ben disciplinata
– creare un contesto di mercato monetario e finanziario resistente con livelli gestibili di inflazione
– migliorare l’efficienza del mercato del lavoro e accrescere la qualificazione professionale
– sviluppare infrastrutture potenti ed efficienti capaci di supportare la prevista crescita economica

Settore industriale

Alluminio, ferro, acciaio, vetro, metallo, materie plastiche e industrie petrolchimiche sono alcune delle industrie pesanti individuate per stimolare la crescita del settore industriale.
La disponibilità di terreni industriali, di materie prime, di energia a buon mercato, l’avanguardia delle infrastrutture industriali, le procedure semplificate per il rilascio di licenze industriali e la flessibile regolamentazione sulla proprietà straniera sono alcuni dei principali fattori che rendono Abu Dhabi una destinazione attraente per gli investimenti nel settore industriale e manifatturiero.

Turismo

Il turismo rappresenta oggi il 2,1% del PIL di Abu Dhabi e il 6,4% del settore non petrolifero e viene considerato un settore vitale per la crescita economica. Negli ultimi tempi è cresciuto notevolmente il numero degli alberghi, parchi di divertimento e tematici, centri commerciali, complessi residenziali di lusso, comunità sul mare, sport e altre strutture ricreative, gallerie d’arte e musei.
La politica del governo locale è soprattutto incentrata sul settore del turismo d’affari che comprende principalmente meeting, congressi ed eventi Abu Dhabi Free Zone.
All’interno dell’Abu Dhabi Free Zone le società possono svolgere attività di immagazzinamento, commercio di metalli preziosi e generi alimentari.

Le attività esercitate in tale zona beneficiano di:

– esenzione totale dal prelievo sulle importazioni ed esportazioni
– esenzione totale dal prelievo sul rimpatrio di capitali e utili
– non soggezione all’imposta sulle società per 15 anni, rinnovabili di altri 15
– assenza di tassazione sulle persone fisiche

Come può aiutarVi la M&M Partners negli Emirati Arabi Uniti

Il nostro studio è referente dell’Italian Industry & Commerce Office di Dubai (http://www.emiratiarabiuniti.org/), ed ha rapporti collaborativi stretti e continuativi con studi legali e fiscali, autorità amministrative e uffici in Dubai.
Offriamo alle imprese italiane intenzionate ad investire ed operare a Dubai e negli Emirati Arabi Uniti un servizio personalizzato e completo di consulenza legale e fiscale.
Assistiamo il cliente fin dalla fase di progettazione, aiutandolo a selezionare le aree di interesse ed i possibili partners commerciali – usufruendo anche dei servizi dell’Italian Industry & Commerce Office di Dubai, con cui abbiamo un rapporto privilegiato – e analizzando le implicazioni che ogni progetto comporta sia nel diritto italiano che nel diritto locale.
Grazie ai nostri rapporti con avvocati ed i commercialisti autorizzati ad operare in loco, offriamo consulenza in lingua italiana in merito a tutti gli aspetti del diritto di Dubai e degli altri Emirati Arabi Uniti, e assistenza per tutte le operazioni che devono essere svolte sul posto (fra cui la creazione di filiali o la costituzione di società, la redazione di contratti di agenzia, di vendita o di distribuzione, l’acquisto di immobili, etc. in fase stragiudiziale che giudiziale.
Siamo quindi in grado di soddisfare le esigenze degli investitori e delle imprese italiane, che richiedono sempre un contatto costante e personale con il professionista, preferibilmente italiano, accompagnandoli passo dopo passo fino alla realizzazione del loro progetto.
Contattateci senza impegno, ai numeri e agli indirizzi che troverete in questo sito, per ogni informazione o richiesta.

PAESI BALCANI

Repubblica di Albania, Kosovo, Macedonia e Montenegro

Oggi l’economia dei paesi balcanici è considerata come quella dei paesi in via di sviluppo che ha ereditato 15 anni fa un’immagine che non gli appartiene più. Ora l’Albania e il Kosovo sono paesi stabili, in cui l’economia sta migliorando.
Vicine all’Italia e ponte naturale verso l’area dell’Est europeo, l’Albania e il Kosovo hanno un’economia in continua crescita, un mercato del lavoro giovane, dinamico e molto meno caro che negli altri Paesi sviluppati.
Grazie alla favorevole normativa fiscale e alla vicinanza geografica, negli ultimi anni diverse imprese italiane si sono rivolte ai piccoli Stati balcanici sia come mercato di esportazione sia come destinazione di investimenti produttivi e di forme di collaborazione con partner locali.
L’Albania e il Kosovo offrono agli investitori condizioni vantaggiosissime per tassazione, costo del lavoro e crescita del PIL.

Montenegro economia in crescita

L’economia montenegrina, secondo l’ultimo rapporto della Banca europea per lo sviluppo e la ricostruzione (BERS), crescerà nel 2016 di 4 punti percentuali mentre nel 2017 si assesterà intorno al 3%. La crescita prevista sarà determinata soprattutto dalla promettente stagione turistica estiva e dall’aumento della spesa privata generate dall’aumento dei salari nel settore pubblico. Si ricorda che il Pil del 2015 è stato pari a 3,1%, in aumento rispetto al 2014 di 1,8 punti percentuali principalmente a causa di una significativa entrata di investimenti diretti esteri e dell’inizio di costruzione dell’autostrada Ber-Boljare finanziata dai cinesi. Rispetto ai Paesi della regione, oltre al Montenegro, solo la Romania ha una crescita del 4% mentre è prevista la crescita del Pil in Albania del 3,3%, Macedonia 3,2%, Bosnia Erzegovina e Kosovo del 3%.

Lo Studio Legale Internazionale Mallozzi Fiaschi & Partners, grazie alla candidatura dell’Avv. Anna Mallozzi quale funzionario italiano della Balcan Investment Company (BLG) e con il Network di questo importante partner può supportare l’impresa italiana nella internazionalizzazione in queste economie emergenti in Paesi a noi molto vicini.

La BLG è una compagnia a capitale misto e opera nei Paesi Balcani con management italiano proveniente dal Gruppo Olivetti e Necchi.
L’internazionalizzazione in questi Paesi, in collaborazione con BLG, è effettuata iniziando con attività semplificata molto economiche che possono portare ad un risultato veloce e concreto.

Tre sono i tipi di aziende e tre sono le soluzioni che lo Studio offre:

A) Obiettivo partner commerciali: identificare i potenziali distributori dei propri prodotti nei Paesi detti con i quali l’azienda italiana può interfacciarsi e trattare le soluzioni di collaborazione.

Individuato il potenziale partner si procede nel creare la connessione lavorativa monitorando e garantendo al cliente la tranquillità e trasparenza del rapporto in un lungo periodo.

Lo Studio Legale nel servizio di internazionalizzazione offre anche l’assistenza a tutte le fasi di negoziazione, redazione contratti, consulenza doganale, fiscale che garantisce all’azienda italiana una tranquillità nella internazionalizzazione che andrà ad iniziare.
1. Matching base (7 matching)
2. Studio del Mercato
3. Finalizzazione dei contratto di distribuzione
4. Garanzie commerciali

B) Obiettivo insediamento diretto commerciale

Qualora l’azienda voglia internazionalizzare mediante installazione di una propria unità commerciale totalmente gestita direttamente da lui sul territorio dei Balcani lo Studio Legale la assiste unitamente a BLG in tutte le fasi, con la particolarità di avere nell’azionariato il nostro gruppo al fine di poter garantire a lui tutte le tutele dei sostegni che noi possiamo offrire:

1. Creazione società con balcan
2. Creazione rete vendita
3. Garanzie commerciali
4. Assistenza legale, commerciale d’impresa, fiscale

C) Obiettivo venture capitale per insediamento produttivo o joint venture

Se l’azienda vuole insediare un’unità produttiva nei Paesi Balcani lo Studio Legale tramite i suoi partner può trovare il partner locale per la costituzione di una joint venture ed assisterlo in tutte le fasi di costituzione della società o della joint venture mediante professionisti esperi del diritto civile.

BULGARIA

In allestimento

KAZAKISTAN

In allestimento

RUSSIA

In allestimento

IRAN

In allestimento

CINA – HONG KONG

In allestimento

ALTRI PAESI DEL GCC:

Lo Studio Legale Internazionale Mallozzi Fiaschi & Partners sta ampliando il proprio Network anche Paesi aderenti al GCC.
Nel Qatar ha già stilato rapporti con società di servizi e con imprese locali e con professionisti per assistere l’azienda italiana nel percorso di internazionalizzazione.
In questo Paese ritenuto potenzialmente più favorevole anche nell’EAU nel lungo periodo, il processo di internazionalizzazione è però più complesso e necessita di assistenza professionale e sul territorio.

Le opportunità per le imprese italiane non mancano, ma per intercettare davvero quelle migliori e realmente generatrici di valore aggiunto occorre:

  • studiare approfonditamente il mercato
  • valutare in modo completo il proprio partner
  • affidarsi a professionisti della internazionalizzazione che abbiano una storia e collaborazioni sul territorio qatarino

Il raccolto come sempre, è frutto di una corretta strategia e di una ancor più efficace azione operativa sul campo, ma occorre pazientare e perseverare nel tempo.
Con le opportunità si annidano e convivono anche le difficoltà. Oltre alla differente cultura del mercato, alla quale non sempre si riescono ad adattare prodotti e servizi concepiti per mercati e culture diverse, la scelta del partner o del progetto più appropriato può di per se’ rappresentare il primo vero scoglio per entrare.

Lo Studio Legale Internazionale Mallozzi Fiaschi & Partners ha il Network idoneo per far cogliere le opportunità alle imprese italiane in quel mercato ma è necessario che il cliente sia cosciente di tempi e investimenti necessari per raggiungere il risultato.
Gli investimenti sono comunque alla portata delle PMI grazie alle sinergie e collaborazioni consolidate su quel mercato dallo Studio Legale Mallozzi Fiaschi & Partners.

Qatar

Lo stato del Qàtar è un emirato del Vicino Oriente. Situato in una piccola penisola della ben più grande penisola Arabica, confina a sud con l’Arabia Saudita ed è per il resto circondato dal Golfo Persico.

Governato a lungo dai Persiani e poi dall’impero ottomano, il Qatar è divenuto indipendente il 3 settembre 1971, dopo essere stato protettorato britannico per quasi sessant’anni. oggi è una monarchia costituzionale ereditaria, che affida all’Emiro – capo di Stato e di governo – un potere pressoché assoluto. Sotto il comando della famiglia al-thani, il piccolo emirato si è progressivamente trasformato in uno Stato molto ricco, grazie ai giacimenti petroliferi e alle significative quantità di gas naturale di cui dispone. nel 1999 si sono tenute le prime elezioni democratiche del Paese e nel 2003 è stata approvata una nuova Costituzione, che ha previsto la creazione di un parlamento composto da 45 membri, di cui 30 eletti dal popolo e 15 nominati dall’Emiro, entrata effettivamente in vigore nel 2005. Durante la Prima (1990) e la Seconda guerra del Golfo (2003), il Qatar si è distinto per aver dato appoggio logistico alle truppe americane contro l’iraq. Dal giugno del 2013, l’emiro del Qatar è tamim bin Hamad al thani.

Economia e investimenti

Per quanto l’economia qatarina sia sostenuta in particolar modo dal settore energetico, il Paese ha saputo mettere in atto politiche innovative e di lungo periodo, che ne hanno determinato uno sviluppo economico costante.
Nel corso degli ultimi anni, il governo del Qatar ha impegnato molti sforzi al fine di ottenere una diversificazione dell’economia del Paese, riservando grande attenzione allo sviluppo e favorendo l’afflusso di investimenti privati ed esteri di settori quali il petrolchimico, ma anche servizi finanziari, welfare, sanitario e della ricerca scientifica, istruzione e formazione, turismo e sport.
Il governo, pur continuando a investire principalmente in progetti prioritari, che coinvolgono i settori dei trasporti, dell’energia e delle infrastrutture idriche, mostra un crescente interesse per il settore green, per i prodotti e servizi tecnologici. L’occasione, inoltre, di ospitare i Mondiali di Calcio nel 2022, garantirà un’importante opportunità di sviluppo ed espansione delle aree più commerciali e votate al turismo.
Oggi il Paese del Golfo è associato, non solo, quindi alle grandi quantità di risorse naturali possedute, ma anche al lusso, alla cultura e allo sport.
Esistono inoltre compagnie qatarine che si sono imposte a livello internazionale diventando in pochissimo tempo leader del proprio settore di mercato, come Qatar Airways nell’aviazione civile e Al Jazeera nell’informazione e nell’editoria.
L’Emirato è diventato altresì uno dei più grandi investitori del mondo, con un patrimonio detenuto dal fondo sovrano, la Qatar Investment Authority, stimato tra i 100 e i 200 miliardi di dollari. I fondi sono stati diretti su scelte di alto profilo, da Barclays a Shell, passando per la nuova city finanziaria di Londra e per marchi come Porsche, Chanel e per l’Italia tra gli altri la Maison Valentino e la Pal Zileri, la Costa Smeralda, il Four Seasons di Firenze, e l’Hotel Gallia di Milano.
Il Qatar accoglie con favore la partecipazione delle aziende straniere pronte a sottoscrivere joint ventures con società locali. Gli investitori stranieri possono infatti investire in ogni settore dell’economia qatarina, purché nella società i soci locali detengano una quota non inferiore al 51% (soventi sono i patti parasociali che stabiliscono diverse ripartizioni percentuali degli utili nonché accordi speciali per l’amministrazione e la gestione operativa della società).
Il Governo di Doha ha poi negli anni previsto una serie di incentivi per favorire la costituzione di joint ventures a partecipazione mista, tra le quali agevolazioni sul prezzo del gas, dell’elettricità e dell’affitto annuo dei terreni industriali.
Non è prevista alcuna tariffa doganale sull’importazione di macchinari, impiantistica e parti di ricambio e nessuna tassa sulle esportazioni mentre esistono esenzioni fiscali sui profitti societari per periodi pre-determinati e nessuna restrizione quantitativa sulle importazioni. 
Anche i redditi da lavoro dei cittadini stranieri non sono tassati e vi è un’immigrazione libera purché si disponga di un contratto di lavoro e facilitazioni per l’impiego di manodopera straniera specializzata e non. Quanto alla tassazione delle società, il regime impositivo è piuttosto leggero, dopo le ultime modifiche apportate al fine di incentivare gli investimento esteri: il livello di imposte sulle società è pari a un semplice 10%, indipendentemente dai profitti generati dalle aziende. Una tassazione aggiuntiva del 2,5% eÌ prevista poi per le imprese le cui azioni sono quotate in Qatar.

Interscambio commerciale

I rapporti commerciali del Qatar si concentrano essenzialmente nell’area asiatica, soprattutto per ciò che riguarda le esportazioni (in gran parte, petrolio e gas naturale), prevalentemente dirette verso Giappone e Corea del Sud seguiti da India e Cina. 

Le importazioni risultano più differenziate dal punto di vista geografico, con gli Emirati Arabi Uniti e gli Stati Uniti in testa seguiti da Arabia Saudita e Regno Unito. La bilancia commerciale di Doha, per effetto delle esportazioni di idrocarburi, risulta essere costantemente in positivo e ciò permette al piccolo emirato di accumulare notevoli riserve da utilizzare nell’acquisto di asset internazionali.

Per quanto riguarda le relazioni commerciali bilaterali Italia e Qatar, se nel 2013 l’export italiano verso il Paese del Golfo è cresciuto del 5,7%, quasi il doppio di quello delle imprese francesi, arrivando così a quota 1,07 miliardi di euro, nell’ultimo anno si è registrata una leggera flessione (-3,6%), mentre – in linea con la crisi – nell’ultimo biennio si è assistito a un crollo delle importazioni italiane composte essenzialmente da GNL (-25,2% nel 2013 e -29,6% nel 2014).
Tra i principali beni esportati dall’Italia troviamo: meccanica strumentale, autoveicoli e arredamento; mentre tra le principali società italiane operanti nel Paese ci sono Finmeccanica (attraverso le controllate Fata, Selex Sistemi Integrati ed AgustaWestland), Saipem, Salini-Impregilo, Rizzani De Eccher, Prysmian, Trevi, Astaldi, Maire Tecnimont, Anas, Marcegaglia e altri importanti player.

Dando uno sguardo al futuro invece, secondo le previsioni della SACE, l’export italiano nel 2016 crescerà del 9,7%. La percezione del “Made in Italy” è ottima ed è associata al lusso, all’altissima qualità e al valore creato del design. Anche nel food and beverage nell’ultimo periodo si è assistito localmente alla nascita di ristoranti, gelaterie appartenenti a brand italiani come Antica Pesa (storico ristorante romano da poco presente anche a Doha) e Flor (catena di gelaterie tutta italiana molto attiva nel Paese).

Kuwait
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Omen

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