Il recupero crediti, tecnicamente noto come riscossione crediti, è un procedimento al quale si possono interessare diversi enti, dagli istituti finanziari alle aziende. È proprio di aziende che parleremo in questo breve articolo, illustrando in linea di massima le fasi del recupero crediti, che iniziano dalla diffida del debitore e si possono estendere fino ad un provvedimento del giudice competente.

Infine, vedremo a quale tipo di professionista ci si può rivolgere nelle diverse fasi del recupero crediti.

Cosa significa recupero crediti

Il recupero crediti è quell’insieme di azioni che il creditore mette in atto per far sì che il debitore saldi il suo debito scaduto.

Si compone di due fasi:

  • Messa in mora e diffida del debitore;
  • Fase giudiziale (eventuale).

Quando è necessario attivare il recupero crediti

Il recupero crediti può essere attivato per qualsiasi tipo di debito non saldato: può trattarsi ad esempio delle spese condominiali, di una fornitura non pagata, di una riscossione esattoriale, od altro.

Quello che è importante ricordare è: non basta invitare bonariamente il debitore che deve pagare, magari a mezzo mail o telefonicamente. Bisogna, anzi, prestare molta attenzione in questa fase a non scadere in minacce e violazioni della privacy; serve attenersi a una specifica procedura, che inizia dalla costituzione in mora del debitore.

I necessari passaggi per il recupero crediti

1)   Costituire in mora il debitore

Quando sopraggiunge il ritardo nel pagamento? Al momento del mancato rispetto dell’adempimento da parte del debitore al pagamento entro i termini di scadenza. Scaduti i termini entro i quali sarebbe dovuto avvenire il pagamento, tecnicamente, il creditore può procedere con la costituzione in mora del debitore, ovvero dichiarare ufficialmente – attraverso la lettera di messa in mora – che l’obbligazione non è stata corrisposta entro i termini, richiedendone la corresponsione.

Tale lettera, formalmente, diffida il debitore (ai sensi dell’art. 1454 cod. civ.): in questo caso l’azienda (o la persona fisica) creditrice intima per iscritto al debitore di adempiere al debito entro un determinato termine.

Mora o ritardo?

Attenzione quindi a non confondere i concetti di “mora” e “ritardo”. Il ritardo è condizione necessaria ma non sufficiente per costituire in mora, a costituzione in mora è conseguenza e possibilità da espletare in caso si concretizzi un ritardo nel pagamento. Abbiamo approfondito l’argomento nel nostro articolo “Come costituire in mora un debitore”.

2)  Fase giudiziale: il Decreto Ingiuntivo

Un decreto ingiuntivo può essere richiesto su iniziativa del creditore quando questi sia in possesso di uno dei requisiti di cui all’art. 633 c.p.c.(prova scritta del credito – es. un contratto -, un’ammissione di debito, una fattura ecc.). Se non siamo in possesso di una delle prove descritte nel sopracitato articolo non si può procedere alla richiesta di ingiunzione di pagamento e sarà necessario ricorrere al giudizio ordinario affinché il Giudice pronunci sentenza accertativa del credito e condanni il debitore al pagamento (in sostanza sarà necessario dotarsi di un titolo esecutivo), in questo caso l’onere della prova sarà a carico del creditore.

Il Giudice competente, rilevata l’esistenza dei requisiti di cui all’Art. 633 c.p.c., procederà alla pronuncia del decreto ingiuntivo, che potrà essere provvisoriamente esecutivo o acquistare esecutività, salvo opposizioni, decorsi 40 giorni dalla notifica dello stesso a cura del creditore.

Il debitore a cui viene notificato decreto ingiuntivo può proporre opposizione se non riconosce dovuto il quantum richiesto (oppure nel caso in cui riconosca il debito ma ritenga che questo debba compensarsi con un controcredito vantato verso lo stesso creditore). Nel caso in cui il debitore non proponga opposizione nel termine di 40 giorni dalla notifica, il decreto ingiuntivo diviene esecutivo.

A seguito dell’esecutività del decreto ingiuntivo (salvo non sia già stata concessa precedentemente), il creditore può iniziare la procedura esecutiva mediante la notifica dell’atto di precetto a cui seguirà il pignoramento (mobiliare o immobiliare) dei beni del debitore (dopo aver richiesto ed ottenuto l’apposizione della formula esecutiva).

Recupero crediti aziende: a chi rivolgersi?

Il recupero crediti è una procedura delicata e spesso non immediata, che necessita di un’assistenza legale specializzata e attenta alle specifiche esigenze dell’azienda.

È fondamentale, in questa fase, affidarsi a professionisti che affrontino senza indugio la problematica nell’espletamento della procedura di recupero crediti in modo corretto e realmente efficace.

Lo Studio Mallozzi, Fiaschi & Partners si occupa anche di recupero crediti, affiancando le aziende e/o i privati sin dalla fase di messa in mora e fino alla riscossione del credito.