L’attuale emergenza pandemica ha portato a parlare nuovamente di contratto di sviluppo, soprattutto in seguito al Decreto del 5 marzo 2021 che dispone le risorse destinate a questo particolare tipo di programma di investimento.

Ma cosa sono i contratti di sviluppo?
A chi sono rivolti?
Chi li gestisce?

A questa e ad altre domande risponderemo in questa breve guida, che consentirà di avere una panoramica generica ma completa.

Che cos’è un contratto di sviluppo

Il contratto di sviluppo è una delle agevolazioni principali per chi opera investimenti produttivi strategici ed innovativi su larga scala.

È gestito dall’Agenzia Nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa Spa (Invitalia), a sua volta direttamente controllata dal Ministero dello Sviluppo Economico.

In generale, tali investimenti produttivi si coordinano in tre macro-aree:

  • lo sviluppo industriale e la commercializzazione di prodotti per l’agricoltura
  • la tutela dell’ambiente
  • lo sviluppo di attività turistiche, comprese quelle che contengono lo sviluppo di attività commerciali (per un importo di investimenti complessivi non superiori al 20%)

Ammontare del finanziamento e limiti

Le spese e i costi massimi ammissibili a questa agevolazione devono superare i 20 milioni di euro, oppure i 7,5 milioni di euro se si rimane entro il settore agricolo.

In seguito alla legge 178 del 30 dicembre 2020 sono state introdotte ulteriori disposizioni per alcune categorie di investimenti nel settore turistico, fortemente colpito dalla pandemia. Anche qui, come nel settore agricolo, la soglia per accedere all’agevolazione è stata abbassata ai 7,5 milioni di euro per quanto riguarda gli interventi in Italia o la riqualificazione di immobili.

È comunque utile consultare direttamente la Direttiva del Ministero dello Sviluppo Economico che risale al 19 marzo 2021, contenente le informazioni più aggiornate.

A chi si rivolge un contratto di sviluppo?

I destinatari privilegiati del contratto di sviluppo sono imprese di diverse dimensioni, italiane o internazionali.

All’interno del contratto di sviluppo vengono indicati il soggetto proponente, ovvero il responsabile tecnico economico del programma stesso, e le imprese aderenti al progetto.

L’impresa proponente è tenuta a mantenere le spese ammissibili su una quota superiore a:

  • 10 milioni di euro per lo sviluppo industriale e per i programmi di tutela ambientale
  • 3 milioni di euro per la commercializzazione e trasformazione dei prodotti agricoli
  • 5 milioni di euro per il turismo
  • 3 milioni per il turismo in aree interne all’Italia o per il recupero di immobili dismessi

I soggetti aderenti devono presentare spese che non siano inferiori a 1,5 milioni di euro.

Agevolazione concessa

Il contratto di sviluppo può essere agevolato principalmente in quattro modi, selezionati a seconda della necessità dell’impresa proponente.

I tipi di agevolazione sono:

  • contributo diretto alla spesa
  • finanziamento agevolato per il 75% delle spese ammissibili
  • contributo in conto interessi
  • contributo in conto impianti

Le agevolazioni vengono infine concesse in base a una serie di criteri, tra cui è opportuno mettere in luce la rilevanza strategica.

Va a costituire quest’ultimo parametro, ad esempio, l’impatto occupazionale, oppure la capacità di attrarre capitale estero. Un altro fattore dirimente è la coerenza con il piano Nazionale Industria 4.0, e infine la rilevanza dell’impatto ambientale.

Come presentare l’istanza di accesso al contratto di sviluppo

Per presentare l’istanza di accesso è necessario rivolgersi all’Agenzia Nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa Spa (Invitalia).

Come già accennato, Invitalia è gestore unico dell’agevolazione: invitiamo chiunque sia interessato a consultare l’apposita sezione del sito dell’agenzia per avere un quadro più completo e costantemente aggiornato, e per inoltrare la domanda attraverso i mezzi giusti.

La normativa di riferimento e la dotazione economica

La normativa di riferimento per il contratto di sviluppo è ampia, e interseca sia decreti governativi sia la normativa comunitaria. Anche la dotazione economica si aggiorna a seconda del periodo di riferimento.

Invitiamo quindi chiunque fosse interessato a contattare lo studio Mallozzi Fiaschi & Partners per avere ulteriori informazioni.

Forniamo un’assistenza completa alle aziende, anche in materia di contratti di sviluppo.